Chi era Emil Molt?

“Dobbiamo stare insieme, con tutta la forza delle nostre anime per preservare la nostra cara Scuola Waldorf, non importa quali saranno le difficoltà… siamo tutti al servizio di una grande causa che appartiene al futuro.”

E. Molt

All’inaugurazione della prima scuola Waldorf, quel 7 settembre 1919, Steiner non arrivò da solo: al suo fianco c’era Emil Molt, proprietario della fabbrica di sigarette Waldorf-Astoria; fu lui infatti, desideroso di creare un approccio pedagogico capace di trovare soluzioni adeguate alle nuove esigenze sociali, a chiedere a Rudolf Steiner di collaborare; ma non solo: quel giorno, c’erano anche tutte le famiglie degli operai con le quali quali Emil Molt aveva coltivato il sogno di una scuola diversa, c’erano gli educatori e c’erano soprattutto loro, i bambini, senza i quali nulla sarebbe partito.  Forse senza Emil Molt, senza quelle famiglie, le cose sarebbero andate diversamente. Non potremo mai saperlo; la cosa per noi fondamentale è ritrovare in questo evento la consapevolezza che gli obiettivi, i traguardi, non si raggiungono da soli, ma insieme, in una comunità dove ognuno apporta quei “talenti” così fortemente valorizzati dalla pedagogia steineriana; e ciò può essere fatto solo attraverso quel “saper stare insieme” che è imprescindibile quando ci si trova a costruire qualcosa con unione di intenti. Questa è la ragione per la quale la nostra Associazione di promozione sociale è dedicata ad Emil Molt: per ricordarci che le cose non si fanno da soli, che saper stare insieme, fare comunità è una delle cose più difficili al mondo, ma porta ai traguardi più impensati e più lontani.

Da questa consapevolezza siamo partiti per creare non solo la nostra Associazione, ma anche per dare vita a “La Gemma”: il primo gruppo giochi ad indirizzo steineriano del cremonese, nato a settembre del 2018 per le famiglie dei nostri soci.

Un luogo che consente alle famiglie di programmare secondo le proprie esigenze i momenti di socializzazione tra i bambini con attività e laboratori espressione dei bisogni dei bambini di diverse età che lo frequentano.

Cosa significa per noi essere un Gruppo giochi?

È essere una comunità viva di genitori, collaboratori pedagogici e bambini che, nel pieno rispetto dei diversi ruoli e dello spirito steineriano, compiono insieme un cammino di crescita e di arricchimento personale, un’esperienza di vita.

Per Rudolf Steiner, infatti, la fondazione di un gruppo giochi rappresenta innanzitutto un’esperienza sociale nella quale si fondono la volontà dei genitori chiamati ad un ruolo attivo, degli educatori e dei bambini; si tratta di una triarticolazione fondamentale che porta a creare una comunità di destino alla cui base vi è il bene ed il futuro dei bambini, ma anche la possibilità per i genitori di compiere esperienze di crescita ed autoeducazione.

L’obiettivo centrale è quindi il benessere dei propri figli ma, alla luce delle visioni steineriane, questo implica un ruolo attivo di tutti all’interno del Gruppo giochi: significa non delegare ad altri, significa assumere un pezzettino di responsabilità, vuol dire rendere meno scissa la vita dei bambini tra casa e luogo di socializzazione.

Sono quindi i genitori che, d’intesa con i collaboratori pedagogici, compiono le scelte decisive dal punto di vista culturale, gestionale e amministrativo per la vita del Gruppo giochi. Sono i genitori che si occupano direttamente dei tanti aspetti che riguardano il luogo nel quale i propri figli pongono le basi per divenire in futuro uomini e donne liberi: anche l’aiuto nel tenere gli spazi in ordine e accoglienti, ad esempio, diventa un momento importante di incontro con l’ambiente vissuto dal proprio bambino e dà impulso al progetto di tutta la comunità. L’impegno profuso dai partecipanti, dai soci, diviene l’elemento sostanziale capace di tenere insieme una comunità che opera per il futuro, partendo dalla realtà d’oggi. E’ infatti dal quotidiano incontro fra persone di generazioni diverse, con talenti diversi e aperti allo scambio reciproco, che può avviarsi la crescita dell’individuo, come adulto e come bambino, e di riflesso il rinnovamento, la trasformazione sociale. E in questo Emil Molt ci ha fatto da maestro.